Panchinerosse

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#panchinerosse

Author: Marta Ajò (a cura di)
language: it
Publisher: KKIEN Publ. Int.
Release Date: 2018-10-17
Una voce contro il femminicidio Una panchina è luogo di sosta e di riposo, di riflessione e di condivisione degli spazi. Le #panchinerosse, un progetto di Stati Generali delle Donne, promosse dai Comuni e realizzate da scuole, associazioni, cittadini, fanno si che esse siano anche simbolo di una sempre maggiore consapevolezza e di volontà di giustizia. Questo libro racconta come le comunità reagiscono e cerchino di contrastare la barbarie della violenza contro le donne. Esso testimonia le cose fatte e come la #panchinarossa abbia suscitato interesse ed abbia unito individui e territori. Nel dare voce, nel ricordo, a tante donne ammazzate barbaramente, non vuole solo mantenere viva la memoria ma anche divenire uno strumento di sensibilizzazione e informazione verso un processo attivo di trasformazione che pone interrogativi e chiede risposte. La curatrice: Scrittrice, giornalista, direttrice del sito DIOeD dal 2005, project manager e direttrice del sito della Commissione Nazionale di Parità della Presidenza del Consiglio dei Ministri fino al 2004, ha svolto vari incarichi istituzionali per le politiche di genere, collabora con testate web ed è responsabile di questa collana editoriale. Pubblicazioni: Viaggio in terza classe, Il trasloco, Un tè al cimitero, La donna nel socialismo italiano tra cronaca e storia 1892-1978, Nilde Iotti in Le italiane. Ha curato: 100 Donne che cambieranno l’Italia, Donne e lavoro, Matera 2019: gli Stati generali delle Donne sono in movimento, Il lavoro nel Mezzogiorno tra marginalità e risorse.
Altri sguardi, altri spazi

Gender e Public History hanno trovato una loro intersezione, per la prima volta in Italia, in un convegno del 2017 focalizzato principalmente sulla didattica e i percorsi museali. La successiva formazione di un gruppo di lavoro all’interno dell’Associazione Italiana di Public History (AIPH) ha visto l’impegno a rafforzare la presenza dei Gender Studies nelle pratiche di Public History e a comprendere come una prospettiva di genere possa contribuire a migliorare e diversificare metodi, visioni e progetti di Public History,. Un approccio “gender” implica un utilizzo attivo che non soltanto induce a riflettere sulla presunta neutralità dello spazio urbano, ma individua nuove strategie e procedure partecipative per risignificarlo. Una prospettiva che mette in discussione e riconsidera criticamente la frattura tra potere e società, tra pubblico e privato. Non basta certamente cambiare i nomi delle strade, frutto di processi decisionali legati alla costruzione della memoria storica collettiva, o realizzare statue di personagge, o elaborare una guida della città o un percorso al femminile in un museo per ritrovarsi a vivere in una società più equa ma allo stesso tempo una società che aspiri a essere una società delle differenze non può che interrogarsi su quali stereotipi e immaginari collettivi si perpetuano nei luoghi del nostro vissuto quotidiano. Questo libro offre strumenti e idee per affrontare, con azioni concrete, disuguaglianze inscritte nello spazio reale e virtuale.
Panchine

Author: Beppe Sebaste
language: it
Publisher: Gius.Laterza & Figli Spa
Release Date: 2014-04-10T00:00:00+02:00
«La panchina è un luogo di sosta, un'utopia realizzata. È vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo.» «La letteratura è piena di panchine perché parla della vita della gente – e la gente, sopra ogni cosa, aspetta, e aspettando gira a zonzo e si siede dove capita. Poi parla di panchine perché quelli che scrivono, oltre ad aspettare e guardare anche più degli altri, hanno spesso una vita di frontiera, senza appartenenza.» Le panchine, simboli della soglia, sottili frontiere tra dentro e fuori, «oggi in via di estinzione, come se la loro gratuità (la loro grazia), nel nuovo orizzonte del welfare fosse assolutamente da bandire». E un autore che, seduto sul ciglio del mondo, si allena a lasciare libera la mente di vagare, divagare. Passeggiare da fermo.