Prima Della Fine Berlinguer Dove Vederlo

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CULTUROPOLI PRIMA PARTE

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”. Aforisma di Bertolt Brecht. Bene. Tante verità soggettive e tante omertà son tasselli che la mente corrompono. Io le cerco, le filtro e nei miei libri compongo il puzzle, svelando l’immagine che dimostra la verità oggettiva censurata da interessi economici ed ideologie vetuste e criminali. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
ITALIOPOLITANIA PRIMA PARTE

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”. Aforisma di Bertolt Brecht. Bene. Tante verità soggettive e tante omertà son tasselli che la mente corrompono. Io le cerco, le filtro e nei miei libri compongo il puzzle, svelando l’immagine che dimostra la verità oggettiva censurata da interessi economici ed ideologie vetuste e criminali.
Vita di Enrico Berlinguer

Author: Giuseppe Fiori
language: it
Publisher: Gius.Laterza & Figli Spa
Release Date: 2022-05-05T00:00:00+02:00
Questo libro è soprattutto un'analisi dell'attività di Berlinguer come massimo dirigente del più grande partito comunista occidentale, e di come il Pci abbia svolto un ruolo centrale nelle vicende politiche del nostro paese. Proprio per questo si può anche dire che in fondo questa di Fiori è una storia del Pci di quegli anni, e se si vuole una storia anche dell'Italia di quegli anni. Walter Veltroni Si continuerà a discutere a lungo della politica di Berlinguer, con passione e disparità di opinioni; ma un fatto è certo: di uomini del suo stampo il paese avrebbe oggi più che mai bisogno. Eugenio Scalfari Enrico Berlinguer è stato un protagonista assoluto della vita politica italiana in un quindicennio denso di avvenimenti, dal 1969 al 1984. Un'età aperta dall'autunno caldo, proseguita con l'esplosione del terrorismo rosso e nero, i grandi successi elettorali del Pci, la solidarietà nazionale e il rapimento di Aldo Moro, chiusa alla fine con la rottura dell'unità sindacale e con lo scontro con il Psi di Craxi. In questa biografia,Giuseppe Fiori ci racconta quegli anni difficili dell'Italia repubblicana, la complessa separazione dall'Urss del Partito comunista, l'affacciarsi della questione morale. Ma anche l'intera vicenda di un uomo che ha lasciato il segno per il valore riconosciuto della sua qualità umana: uomo schivo, severo, coerente, geloso della sua privacy, attaccato alla sua Sardegna, a Sassari, a Stintino. A cento anni dalla sua nascita, il ritratto appassionato di un protagonista indimenticabile e indimenticato della vita politica italiana.