Maryse Conde La Passeuse De Mots

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Maryse Condé, la passeuse de mots

Con il presente ebook vengono analizzate le scelte dei generi letterari ed il ruolo dalla lingua di scrittura nei testi di Maryse Condé. All’interno di questa analisi, sarà, inoltre, aggiunta la ricostruzione dell’infanzia dell’autrice, effettuata attraverso lo sguardo adulto che lei getta sul suo passato e sul trascorso della famiglia materna. Saranno, inoltre attentamente esaminati il ruolo della donna nei suoi romanzi ed il valore della cultura Guadalupe, le credenze, le tradizioni e la tagliente opinione comune, e saranno aggiunte informazioni riguardanti la terra natale della scrittrice guadalupe. I romanzi presi in esame sono Histoire de la femme cannibale, La vie sans fards, Le cɶur à rire et à pleurer e Victoire, les saveurs et les mots. Nel primo capitolo si cercherà di capire perché nei romanzi presi in analisi la scrittrice adotta il genere letterario dell’autofiction ed in altri opta per l’autobiografia. Perché in alcuni contesti Maryse Condé ha bisogno di servirsi di personaggi ed avvenimenti mai esistiti ed in altri si schiera in prima persona per dimostrare l’attendibilità del suo vissuto? Nel secondo capitolo saranno studiate le tematiche che tracciano un filo conduttore nei suoi testi: lo sguardo adulto sulla sua infanzia, il ruolo della donna nei suoi romanzi – comparando lo stereotipo della donna in Guadalupe con un’ipotesi di evoluzione femminile e tentativo di emancipazione – ed i collegamenti che si trovano tra la cultura della Guadalupe, le sue tradizioni, le sue credenze ed il suo vociferare comune. Infine, si farà luce sulla scelta linguistica e chiarezza su alcune terminologie inopportunamente e troppo spesso utilizzate – francophonie, Francophonie e francophone – e con l’ausilio del Manifesto Pour une littérature-monde en français si converrà all’idea di una letteratura-mondo, anche attraverso un’analisi delle riflessioni che la scrittrice inserisce nei suoi testi. Milena Risi, traduttrice e curatrice editoriale, è laureata in Lingue e Letterature Moderne con tesi in letteratura francofona.
Heremakhonon

Veronica Mercier, a sophisticated Caribbean woman teaching and living in Paris, goes to a West African country to complete her search for self-identity. There, she finds herself involved with a nigger with ancestors - a cold, calculating minister for the interior and heir to the presidency.
So Vast the Prison

So Vast the Prison is the double-threaded story of a modern, educated Algerian woman existing in a man's society, and, not surprisingly, living a life of contradictions. Djebar, too, tackles cross-cultural issues just by writing in French of an Arab society (the actual act of writing contrasting with the strong oral traditions of the indigenous culture), as a woman who has seen revolution in a now post-colonial country, and as an Algerian living in exile. In this new novel, Djebar brilliantly plays these contradictions against the bloody history of Carthage, a great civilization the Berbers were once compared to, and makes it both a tribute to the loss of Berber culture and a meeting-point of culture and language. As the story of one woman's experience in Algeria, it is a private tale, but one embedded in a vast history. A radically singular voice in the world of literature, Assia Djebar's work ultimately reaches beyond the particulars of Algeria to embrace, in stark yet sensuous language, the universal themes of violence, intimacy, ostracism, victimization, and exile.