La Disciplina Societaria E Civilistica Dei Titoli Di Debito

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La disciplina societaria e civilistica dei titoli di debito

Dalla riforma societaria del 2003, passando attraverso la legge sul risparmio 28 dicembre 2005, n. 262, e finendo con la disciplina dettata dall’art. 32, 19º-26º co., d.l. 22 giugno 2012, n. 83, conv. con modificazioni in l. 7 agosto 2012, n. 134, c’è stato un fiorire di disposizioni riguardanti l’indebitamento delle società azionarie. Gli studi solitamente condotti dalla dottrina (e le non troppo frequenti sentenze) abbracciano i profili societari dell’emissione obbligazionaria e, più in generale, dei titoli di debito. Sono invece rari i contributi dottrinali che considerano i profili civilistici, derivanti dal collegamento delle norme sui titoli di debito con gli artt. 1992-2027 c.c. L’originalità del presente lavoro, dunque, consiste nel premettere l’analisi dei profili civilistici alla disamina dei soggetti e delle tecniche mediante cui raccogliere capitale senza coinvolgere il finanziatore nelle sorti della società emittente, come invece avviene sottoscrivendo i titoli rappresentativi del suo capitale di rischio.
I vincoli alle emissioni obbligazionarie

L’art. 2412, 1º co., c.c. introduce un limite alle emissioni obbligazionarie, variamente giustificato dagli studiosi. Detto limite può essere superato in particolari circostanze, tra le quali spicca la sottoscrizione del prestito obbligazionario da parte di investitori professionali. Sono responsabili della solvenza della società qualora trasferiscano le obbligazioni ai risparmiatori retail. L’art. 2413 c.c. collega il prestito obbligazionario a particolari vicende (in particolare la riduzione di capitale) della società finanziata.
Gli aspetti corporativi dell’emissione obbligazionaria

Gli obbligazionisti sono necessariamente riuniti in un “gruppo organizzato”. Nei limiti dell’interesse comune, nonché per le materie tassativamente indicate dal legislatore, opera il principio maggioritario. Le deliberazioni dell’assemblea degli obbligazionisti vincolano anche assenti e dissenzienti. Queste delibere, adottate secondo le regole dell’assemblea straordinaria dei soci, sono verbalizzate dal notaio e iscritte a sua cura nel registro delle imprese. È inoltre possibile l’impugnazione, modellata sull’impugnativa delle delibere assunte dai soci.