Composto in dodici giorni nel febbraio del 1885 e pubblicato sulla rivista "Annali patrii" nell'aprile di quello stesso anno, _Jakov Pasynkov_ è tra i racconti più emozionanti e commossi della narrativa turgeneviana. Descrivendo l'esaltazione che caratterizza la 'sacra' amicizia tra Jakov e il narratore, le loro estatiche contemplazioni della natura, il loro nutrirsi di sogni, di poesia e di arte, Turgenev rievoca la temperie spirituale dei circoli studenteschi della Russia degli anni '30 -40, che di lì a poco ricostruirà mirabilmente nel suo romanzo più problematico: _Rudin_ (1856). Pone, in particolare, al centro della sua storia l'immagine di un intellettuale sradicato, di un sognatore, di un 'uomo superfluo', e ne racconta lo smacco inevitabile in un'epoca che comincia ad essere dominata dal "trionfante uomo positivo" (Panaev), che ne decreta l'inutilità, relegandolo nel ricovero delle anticaglie.
Ma nel momento stesso in cui malinconicamente si registra il declino di 'quest'ultimo tra i romantici', in un commiato attraversato da struggente nostalgia, se ne stabilisce per sempre il primato ideale: "Pace all'anima tua, uomo non pratico, bonario idealista! E che Dio conceda a tutti i signori pratici ai quali tu fosti sempre estraneo e che, forse, adesso addirittura si burleranno della tua ombra, che Dio conceda loro di sperimentare anche solo la centesima parte di quei puri piaceri che, a dispetto del destino e degli uomini, hanno reso bella la tua povera e umile esistenza!".
Yakov Pasynkov

Publication Date: 1855
Author: Ivan Turgenev